Giacomo Mantelli

Giacomo Mantelli

Sociologo della Salute

Il primo giorno di scuola pretende una preparazione: nessun bambino e nemmeno nessuna famiglia possono essere pronti al rientro a scuola senza un graduale di riadattamento dei ritmi. Sonno, risveglio, alimentazioni vanno ricalibrati dopo la pausa estiva.

Il rientro a scuola dopo le vacanze segna l’inizio dell’anno scolastico, e per molti genitori anche di quello lavorativo; è il periodo in cui si definiscono le abitudini, prendono forma le routine e i genitori determinano e dividono tra loro i compiti di cura della prole, spesso misurandoli con gli impegni lavorativi, incastrando orari e ritagliando spazi. Adesso si definisce il calendario familiare ed è frequentemente un Tetris di impegni e responsabilità che non può essere improvvisato, richiede persino un accordo tra i genitori e un’intenzione comune, mentre sotto il profilo della cura del bambino pretende un accompagnamento a nuovi ritmi e nuove e più impegnative circostanze.
Qualcuno potrebbe sostenere che il ritorno a scuola è una circostanza che si ripete ogni anno, pertanto dovremmo essere abituati ad affrontarlo?!

Quando ricomincia la scuola, però, ogni inizio è un nuovo inizio.

Infatti, anche se questo periodo si ripete ogni anno, possono cambiare:

la predisposizione soggettiva di adulti e bambini, per esempio noi adulti possiamo essere più o meno stressati dal lavoro o da condizioni familiari particolari, come i bambini possono essere più o meno a loro agio nel ricominciare la scuola. Senza considerare che il periodo di sospensione della scuola può essere stato più o meno riposante;

l’età del bambino e il ciclo scolastico, un bambino che principia un nuovo ciclo scolastico andrà incontro a qualcosa di ignoto e potrebbe temere il nuovo come avere nostalgia del vecchio;

le esigenze della famiglia, per esempio un trasloco, un cambiamento lavorativo, la nascita di un fratellino o
di una sorellina sono condizioni incidenti per uno scolaro che sta tornando in aula.

Primo giorno di scuola alle porte, cosa fare prima del rientro

Intanto i genitori sono chiamati a una valutazione oggettiva delle circostanze della vita familiare che è sintetizzabile in una sola domanda: “Per affrontare questo nuovo anno di scuola, ci basta ritornare alle vecchie abitudini o dobbiamo introdurne di nuove?”

In ogni caso la prima cosa da ripristinare è l’equilibrio sonno-veglia tarato sul suono della campanella: i bambini e i ragazzi devono lasciarsi alle spalle il disordine festoso dell’estate e ritornare a dormire con quella regolarità necessaria per affrontare un anno di scuola.

Quanto deve dormire un bambino per affrontare bene le ore di scuola?

La regolarità del sonno e il tempo del sonno sono due componenti volutamente trascurate durante l’estate.
In realtà è attraverso il sonno che avviene il maggior recupero delle funzioni mentali e fisiche dell’organismo. Per i piccoli quello del sonno è un tempo abbastanza lungo che può andare dalle 10-13 ore dai 3 ai 5 anni a non meno di 8 ore intorno ai 13. Niente come il sonno ristora e ricarica.

Un bambino che riposa regolarmente è in grado di affrontare più serenamente l’impegno scolastico, anche il gioco della scuola materna, e ritornare a casa più sereno.

Scuola e alimentazione

Dopo la pausa estiva, un altro punto da rivedere è la regolarità e la qualità dei pasti. In estate si consumano spesso pasti frugali, le vacanze al mare sono caratterizzate da un’alimentazione leggera consumata in spiaggia e con l’idea già del prossimo bagno. I bambini perdono facilmente la regolarità dei fondamentali tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e dei due spuntini (spuntino di metà mattina e spuntino di metà pomeriggio). Lo scopo di questo periodo, che precede l’ingresso a scuola, è ritornare alla piena regolarità alimentare.

Ove possibile, i pasti andrebbero consumati insieme al resto della famiglia, anche sfruttando quei pochi momenti di condivisione che il ritmo lavorativo concede. I pasti condivisi nutrono i piccoli e migliorano la condivisione sia verbale che materiale.

Come l’alimentazione influenza il rendimento scolastico

Molto spesso i bambini in età scolare mostrano una carenza dell’attenzione riconducibile ad una scorretta alimentazione: una colazione troppo ricca o addirittura saltata, uno spuntino eccessivamente sbilanciato quindi ricco in grassi o zuccheri raffinati, influenzano i livelli di glucosio ematico portando a condizioni di iperglicemia o ipoglicemia.

Il glucosio rappresenta la principale fonte energetica per i neuroni. Per garantire un’ottimale attività neurologica è quindi necessario mantenerne stabili i livelli ematici evitando e controllando picchi di iper o ipoglicemia.

La velocità con cui il cibo viene assimilato è influenzata dalla sua composizione e dalla quantità di fibre ma anche la composizione di altri alimenti assunti nello stesso pasto può influenzare questo parametro meglio noto come indice glicemico (IG). L’IG classifica gli alimenti in base alla loro influenza sui livelli di glicemia.

Quando assumiamo alimenti ricchi in carboidrati la prima cosa che accade è che gli zuccheri in essi contenuti vengono immediatamente riversati nel sangue (l’IG influenza questo meccanismo) che li porterà alle cellule. Lì dove si verifica un eccesso di glucosio rispetto alla necessità, quest’ultimo verrà dirottato al fegato per essere trasformato in grasso e accumulato quindi nel tessuto adiposo con il conseguente aumento di peso e soprattutto girovita.

Altri fattori che influenzano l’apprendimento

In tutto questo scenario c’è il controllo da parte dell’insulina che ha il compito di mantenere stabile il livello di glucosio nel sangue ma, quando questo aumenta considerevolmente e per lungo tempo, si innesca un meccanismo di resistenza da parte delle cellule al suo utilizzo favorendone la sua trasformazione in grassi, questo processo affanna molto il fegato ed inoltre impedisce anche l’assorbimento di sostanze importanti come la vit C, un potente antiossidante.

È ormai noto il ruolo dell’insulino-resistenza nei disturbi dell’apprendimento e della memoria, i neuroni non disponendo di glucosio e di altre fonti energetiche funzionano meno e a lungo andare anche male accumulando difetti, è un po’ come un ascensore sovraccarico, il meccanismo si blocca e il sistema non funziona più.

Un altro parametro importante è il carico glicemico (CG), un valore calcolato moltiplicando l’indice glicemico per la quantità di carboidrati presenti nell’alimento, è evidente che tale parametro indica sia la qualità che la quantità di carboidrati assunti.

Assumere carboidrati ad alto IG può avere particolari implicazioni sul metabolismo glucidico, sul livello di attenzione e soprattutto innescare un processo infiammatorio il cui esito conduce all’obesità.

Quindi tutto questo può essere risolto seguendo un’alimentazione meno raffinata e soprattutto cercando di educare fin da piccoli i nostri figli per evitare loro problemi futuri.

Qual è l’alimentazione corretta a scuola?

Una colazione (da non saltare mai) fatta scegliendo tra yogurt o latte (anche vegetale), fette biscottate o cereali o pane integrali con marmellata o miele oppure un frutto.

Lo spuntino da fare a scuola deve essere leggero ed equilibrato evitando carboidrati raffinati e merende eccessivamente zuccherine o troppo grasse, molto utile la frutta secca non salata (noci, mandorle) ricca in acidi grassi essenziali, un frutto o uno yogurt (solo se a colazione non è già stato consumato uno di questi alimenti) o un pezzo di formaggio grana con una fetta di pane integrale.

Rientro a scuola e attività fisica

Infine, non meno importante, è l’attenzione all’attività fisica, non intesa esclusivamente come attività sportiva programmata, ma soprattutto come gioco: via libera a corse all’aria aperta, percorsi a piedi e scale da salire. Tutto ciò che permette ai bambini e ai ragazzi di scaricare le tensioni muscolari accumulate durante le ore scolastiche e che favorisce la socializzazione tra di loro deve essere sostenuto. Se potete percorrere le distanze tra casa e scuola a piedi fatelo! Camminare fa bene alla salute, inoltre può essere l’occasione per parlare e raccontarsi la mattinata trascorsa, pertanto, quando andate a prendere i bambini
a scuola, abbiate cura di spegnere o silenziare il cellulare.